martedì, Luglio 16, 2024
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Il consenso secondo la Corte UE

Torniamo sul tema del consenso, perchè questo articolo commenta ed approfondisce il tema e la sentenza emanata dalla Corte. Finora il consenso, anche se non unico criterio di liceità, ha sempre costituito il criterio principe per dare la possibilità di “mantenere il controllo sulle proprie informazioni e di determinare le modalità di costruzione della propria sfera privata“. Tuttavia il concetto di manifestazione libera della propria volontà è piuttosto scivoloso: molto spesso, in modo più o meno intenzionale e più o meno manifesto il consenso alla privacy viene ottenuto anche senza la piena adesione dell’interessato. D’altra parte se voglio scaricare una app, se voglio seguire un webinar, se voglio abbonarmi a qualcosa le opzioni il più delle vote si riducono a due: accettare o rinunciare. Intanto lo Stato della California annuncia nuove misure per contrastare i furbetti del consenso, ovvero quei siti che rendono fumoso e farraginoso l’esercizio della scelta. Speriamo che anche nella culla del GDPR arrivino provvedimenti analoghi.

Il Consenso secondo la Corte di Giustizia

La California limita la possibilità di estorcere il consenso

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