Riconoscimento facciale individua l’etnia

Tra una folla di cinesi, tipicamente bassi e con i capelli scuri, passa uno svedese alto e biondo: spicca subito tra la gente. Ma fin quando si tratta di un aspetto visibile in modo palese non è un problema (almeno se non è ricercato dalla polizia, nel qual caso diventa difficile nascondersi). Diventa però un problema se il riconoscimento etnico viene svolto da un’AI, nell’ambito di una sorveglianza urbana. Lo scopo dichiarato del sistema installato a San Pietroburgo è quello di riconoscere aggregazioni per gruppi etnici che possano fomentare disordini. Nell’esempio di prima, se uno svedese gira per Pechino non è un problema, se parecchi svedesi si raggruppano il Governo deve saperlo, così da valutare la situazione. Mah, per fortuna il GDPR e l’AI act ci proteggano, in Europa, da queste derive, ma si sa che quando il vaso di Pandora viene aperto diventa poi difficile controllarlo.