martedì, Luglio 16, 2024
Articoli italianiArticoli stranieri

Quando l’hacker attacca i dati sanitari

Purtroppo viviamo in un mondo dove i criminali non si fermano davanti a nulla, nemmeno davanti a situazioni già difficili perché la salute viene a mancare. E se già è grave che vengano condivisi dati di pazienti psichiatri o dati relativi al flusso mestruale, diventa inaccettabile che dati personali riguardanti situazioni più serie, come l’HIV o un pacemaker, possano essere utilizzati per ricattare ed estorcere denaro, arrivando a provocare il decesso o inducendo al suicidio se non si viene accontentati. In quest’ottica la gestione rigorosa dei dati personali e la conseguente attenzione alla sicurezza informatica è indispensabile. Inoltre l’idea di parzializzare i data base, separare gli accessi, limitare in qualche modo la possibilità di accedere a tutti i dati di tutti i pazienti potrà rendere un po’ più laborioso ricostituire la storia clinica di uno specifico paziente, oppure effettuare analisi statistiche generali, ma almeno riduce i danni in caso di compromissione.

La comunicazione dell’ASL dell’Abruzzo

La sicurezza informatica dei dispositivi medici

Le app per il controllo del ciclo condividono dati

Print
Share

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *