giovedì, Aprile 18, 2024
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La Tesla e la privacy

Oramai la scusa è sempre la solita: bisogna addestrare l’intelligenza artificiale. Che poi magari neppure è una scusa, ma molti problemi privacy nascono da questa esigenza. Prendiamo per esempio il caso della Tesla; già negli anni ’60 sui sedili reclinabili delle prima 500 succedeva di tutto, ma non c’era una videocamera interna a riprendere. Analogamente comportamenti scorretti e aggressivi non sono nuovi, ma è una novità il fatto che ci siano diverse telecamere a immortalarli. Le Tesla hanno diverse telecamere esterne e interne che riprendono tutto, e il loro utilizzo nella vita reale è effettivamente una grande opportunità per addestrare l’AI e migliorare la guida autonoma, spiegando come comportarsi in tanti casi concreti ai quali non si è pensato astrattamente. Per questo ci sono centinaia di umani pagati per visionare i filmati e far modificare le istruzioni software, per adattare la gestione alla realtà delle strade (banalmente: una bici di traverso è un ciclista che taglia la strada o una bici su un portabici posteriore?). Ma se c’è un video divertente, una persona che scivola sulla neve, una (o più) persona nuda nell’auto, una borsa della spesa che si rompe facendo la frittata per strada non vogliamo condividerla, prima all’interno e poi sui Social? Magari anche anonimamente, certo, ma non è sicuramente un fulgido esempio di corretta gestione dei dati.

Lavoratori Tesla condividono meme e video divertenti

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