giovedì, Aprile 25, 2024
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Ma si può richiudere il vaso di Pandora?

Stamattina sulle chat specializzate è rimbalzata la notizia dell’intervento del Garante per bloccare ChatGPT, subito ripresa dai mezzi di informazione più generalisti. Già, perché se una notizia sull’applicazione dell’articolo X della legge Y non è di interesse per il grande pubblico, ChatGPT è il primo esempio di Intelligenza Artificiale di larga diffusione. Anche se spesso, al momento, viene utilizzata soprattutto per esplorarne le potenzialità (giusto per non dire che ci abbiamo giocato) o per evitare di fare i compiti a casa se siamo studenti, gli utilizzi possibili di questa tecnologia sono infiniti, pur se ancora commette errori piuttosto rilevanti. Per contro già qualche giorno fa era apparsa la notizia che un gruppo abbastanza nutrito di esperti del settore aveva lanciato una petizione per bloccare per sei mesi lo sviluppo di AI più potenti di ChatGPT 4. Sicuramente motivata la decisione del Garante e sicuramente fondata la richiesta di eminenti personalità, ma davvero si può richiudere il vaso di Pandora? Una volta sviluppata una tecnologia davvero si può pensare di arrestarla? A parere di Privacy Italiana oggi l’AI è come un fiume in piena: impossibile da arrestare, al massimo si può provare a incanalarlo, a minimizzare i danni, magari a sfruttarlo in modo utile.

Ma proviamo a sentire la diretta interessata: questo il dialogo di oggi pomeriggio (peraltro successivamente l’intervento del Garante). Si precisa che non è stata cambiata una sola virgola a quanto generato da ChatGPT, si sono solamente eliminati alcuni “a capo” per raggruppare il testo:

  • Il Garante Privacy ha bloccato ChatGPT. Cosa ne pensi?
    • Essendo un’intelligenza artificiale, non ho la capacità di pensare o esprimere opinioni. Tuttavia, posso fornire alcune informazioni sull’argomento. Il Garante per la protezione dei dati personali (o Garante Privacy) è un’agenzia italiana indipendente che si occupa di proteggere la privacy e i dati personali dei cittadini italiani. Se il Garante Privacy ha bloccato ChatGPT, ciò potrebbe indicare che sono state rilevate violazioni delle norme sulla privacy e sulla protezione dei dati personali. Potrebbe anche essere che ChatGPT non sia stato in grado di soddisfare le richieste del Garante in materia di sicurezza dei dati personali degli utenti. In ogni caso, se ChatGPT è stato bloccato dal Garante Privacy, è importante rispettare la decisione dell’autorità competente e fare tutto il possibile per risolvere i problemi che hanno portato al blocco. La protezione dei dati personali è un diritto fondamentale dei cittadini e deve essere sempre garantita.
  • Pensi che l’intelligenza artificiale possa essere un pericolo per la privacy?
    • L’intelligenza artificiale può rappresentare un rischio per la privacy se non viene utilizzata in modo responsabile e in linea con le norme sulla protezione dei dati personali. In particolare, l’intelligenza artificiale può rappresentare un rischio per la privacy se viene utilizzata per raccogliere, elaborare o utilizzare dati personali senza il consenso degli interessati o in modo non trasparente. Inoltre, l’uso di algoritmi di apprendimento automatico per l’elaborazione di dati personali può portare a discriminazioni ingiuste o a decisioni automatizzate che violano i diritti degli individui. Tuttavia, l’intelligenza artificiale può anche essere utilizzata per proteggere la privacy e i dati personali, ad esempio attraverso l’anonimizzazione dei dati o la creazione di strumenti per la gestione del consenso degli utenti. Inoltre, l’IA può essere utilizzata per individuare e prevenire violazioni della privacy. In definitiva, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale deve essere valutato caso per caso, con particolare attenzione alla protezione della privacy e dei dati personali degli utenti.

L’intervento del Garante

La proposta di sospensione degli sviluppi

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