Magistrati e Social: prudenza
Già in diverse occasioni avevamo sottolineato come persone con un incarico pubblico delicato, come i magistrati
possano dovere rinunciare ad una parte di libertà di espressione
oppure essere cauti nell’uso dei social
Difatti la libertà di espressione è fondamentale, ma possono esserci casi nei quali un minimo di prudenza è consigliabile: compreremmo un’auto se i dirigenti dell’azienda lamentassero pubblicamente problemi di sicurezza e affidabilità? Acquisteremmo il pane da un negozio i cui dipendenti pubblicano su Facebook lamentele sull’igiene del laboratorio? Ci fideremmo dell’imparzialità di un giudice che sui social si dichiara tifoso della squadra avversaria a quella per cui tifiamo, che propone idee politiche opposte alle nostre, che è amico della controparte? I magistrati amministrativi hanno adottato delle linee guida, in modo da rendere chiaro cosa è concesso e cosa no, anche in considerazione del fatto che un Social è anche uno strumento di arricchimento personale e professionale. Al momento sono molto generiche, ma ci sarà modo di integrarle e perfezionarle L’auspicio è che ora l’iniziativa si estenda non solo alle altre branche della magistratura, ma a tutti i dipendenti pubblici.
I magistrati amministrativi e l’utilizzo dei social
2021-03-31-Cpgia-n.-11-del-18-marzo-2021-linee-guida-utilizzo-social-media