martedì, Luglio 16, 2024
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Se persino Meta lancia l’allarme sorveglianza…

Non intendiamo certo citare Meta perché sia il male assoluto, ma perché è una di quelle aziende che ha fatto dei dati il modello di business: mettendo a disposizione una piattaforma dove chiunque può postare immagini, pensieri, emozioni, interessi ha realizzato la più colossale profilazione della storia dell’umanità. Non è quindi un soggetto che abbia la privacy in cima ai propri pensieri e priorità, né un sistema che consideri sbagliato condividere il proprio stato d’animo e le proprie attività. Peraltro con un’occhio all’etica, posto che ha sempre avuto attenzione per contenuti sessuali, razzisti, incitanti all’odio. Però resta un collettore di dati, quindi se, assieme all’ONU, è proprio Meta a lanciare l’allarme sulla sorveglianza c’è davvero da preoccuparsi. Tra sorveglianza pubblica, spesso spacciata per protezione e sicurezza, e sorveglianza privata da parte di hackers mercenari si rischia di essere continuamente sotto osservazione e potenzialmente sotto ricatto.

Sorveglianza digitale, un pericolo sempre più incombente

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