giovedì, Aprile 24, 2025
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Telemedicina: ok condizionato dal Garante

Ormai il vecchio medico, che veniva a casa a visitarti, magari più volte, possiamo dimenticarlo: troppo impegnati, non più reperibili h24 come un tempo, troppi pazienti. Non è un bene, ma bisogna rassegnarci. Per contro, ci sono grandi potenzialità con la telemedicina: lasciando da parte i messaggini su Whatsapp o via mail, comunque utili, al di là di alcuni problemi di privacy, c’è la possibilità di parlare con il medico facendosi vedere, eventualmente inquadrando una ferita o un’eruzione cutanea. Soprattutto ci si può interfacciare con specialisti, anche se distanti. Chi scrive, ad esempio, ha avuto in pochi minuti un referto radiologico anche se lo specialista si trovava in un altro ospedale. Tanto oggi le lastre sono digitali: guardarle su uno schermo a tre metri o trenta chilometri di distanza non cambia nulla. Certo, non tutto può essere gestito da remoto, ma può essere un primo contatto, se non la visita definitiva. Però siamo sicuri che tutte le comunicazioni avvengano in modo riservato? Il Ministero della Salute sta lavorando ad una piattaforma nazionale di telemedicina ed il Garante si è espresso complessivamente in senso positivo, dato l’interesse pubblico ad attivare un servizio di questo tipo, ma ha anche sollevato alcune obiezioni, in ottica migliorativa ai fini della sicurezza.

Il Parere del Garante

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