Il GDPR si interseca con altre norme
Mah, probabilmente siamo noi a non avere compreso esattamente la portata di questa sentenza, dato che non ci troviamo perfettamente allineati con vari altri commenti, provenienti da studiosi di tutto rispetto. In sintesi, questi i fatti: una farmacia inizia a vendere farmaci da banco attraverso un noto portale di e-commerce, acquisendo ovviamente il nominativo e l’indirizzo per poter effettuare la consegna, ed un concorrente contesta una pratica commerciale scorretta, perchè dati acquisiti per fini generici vengono utilizzati per acquisire dati sanitari, quindi particolarmente delicati. In molti hanno visto in questa questione un’estensione del GDPR oltre i suoi limiti naturali, non limitandosi alla privacy stricu sensu, ma andando ad interagire con altre normative, come quella sol commercio. Ora, che il GDPR impatti su altre normative non è una novità. Che la questione su cui la Corte è stata chiamata a pronunciarsi sia essenzialmente di trattamento dei dati però sembra altrettanto palese, mentre la questione della concorrenza sleale sembra più un corollario. Inoltre la Corte ritiene corretto ampliare il perimetro di tutela dei dati sanitari ai dati necessari alla consegna. La posizione ha trovato il favore di molti esperti, ma anche su questo abbiamo alcune perplessità: poiché stiamo parlando di prodotti da banco e non di farmaci particolarmente delicati e specifici, che un farmaco sia rappresentativo di uno stato di salute è evidente, ma che l’acquisto di un’aspirina possa essere più delicato rispetto al farsi recapitare un libro religioso, politico, filosofico, oppure un ausilio ortopedico, uno stimolatore sessuale è piuttosto opinabile. Insomma, piuttosto che attaccarsi alla singola categoria di oggetti, dovrebbe essere da attenzionare la policy dell’intera piattaforma, con relativi sistemi di sicurezza e informative.
2024-12-29-CURIA-Documenti