martedì, Luglio 16, 2024
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Stipendi non più segreti? Quasi

Con il lodevole intento di evitare sperequazioni (soprattutto di genere) tra coloro che svolgono lo stesso lavoro è stata emanata una Direttiva, che gli Stati europei dovranno recepire entro il 2026, finalizzata a rendere conoscibili gli stipendi erogati. Molti giornali hanno titolato “cade il segreto”, “gli stipendi saranno pubblici”. In realtà non è del tutto esatto, anche se dovremo vedere come nella pratica verrà implementata la Direttiva dallo Stato italiano. La Direttiva stessa, infatti, richiama il GDPR, per cui la conoscibilità dovrà essere equilibrata con la privacy dei dipendenti. L’art. 12 par 3 prevede che la conoscibilità possa essere limitata alle organizzazioni sindacali o agli organismi di controllo. L’idea, pertanto, non è di rendere totalmente pubblica la retribuzione, mentre potranno essere ovviamente resi pubblici dati anonimi e aggregati (ad esempio un caporeparto con 20 anni di esperienza prende una media di X, mentre lo stipendio più basso è Y e quello più alto W) così da consentire un controllo, senza mettere in piazza il guadagno del singolo. Il precedente par. 2 richiama invece al principio di finalità, ovvero esclude che i dati trattati ai sensi della Direttiva siano “utilizzati per scopi diversi dall’applicazione del principio della parità di retribuzione “.

La Direttiva europea

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