Uno dei punti meno compresi del GDPR è forse il principio del “legittimo interesse”, forse anche per una scelta linguistica non del tutto azzeccata. Ogni impresa, infatti, ha il legittimo interesse di espandere il proprio mercato e di acquisire nuove clienti, il che giustificherebbe quindi ogni trattamento dati a scopo pubblicitario. In realtà l’idea alla base del legittimo interesse è di facilitare alcune operazioni lecite, non di fare crollare l’intero sistema di controllo del trattamento dei dati. Ad esempio lo scambio di dati fra diverse filiali dello stesso Istituto, il subentro di una nuova Azienda che ha acquistato un’altra Società. Insomma, il legittimo interesse deve appunto essere legittimo, non una scusa per giustificare qualunque illecito.

Non è facile gestire correttamente il legittimo interesse