Accedi ai miei dati? Devo sapere quando e perché
Al di là del caso molto specifico, ovvero un dipendente/cliente di una banca che si trovava in potenziale conflitto di interessi in quanto debitore di altro cliente, questa sentenza della Corte UE ha ovviamente una valenza molto più generale, ovvero il riconoscimento di un diritto da parte di un soggetto a sapere perché e quando ha effettuato un accesso ai suoi dati personali, al di là del fatto che la consultazione abbia avuto un seguito o meno. Se l’informazione non è indispensabile per la tutela di un diritto, non è invece necessario specificare nominativamente chi ha effettuato l’accesso. La Corte ha ritenuto che detti diritti rientrino in quanto previsto nell’art. 15 del GDPR, che prevede appunto il diritto di accesso, anche se il caso di specie non è espressamente contemplato.