Anche i monarchi piangono
Anche i monarchi soffrono per il trattamento dei dati, ma forse un po’ meno di altri, dato che godono di un’immunità che li esenta dalla sanzioni. Questo il caso un po’ particolare che si è trovato a gestire il Garante belga: dopo aver constato che chi si rivolge al sovrano non viene informato sulle modalità e tempistiche del trattamento dei suoi dati, in violazione degli artt. 12 e 13 del GDPR. Tuttavia il sovrano gode di una particolare immunità, per cui all’Autorità non è rimasto altro che “invitare” l’augusto interlocutore a rispettare le norme. Certo, chi occupa posizioni molto in vista, anche in ambito repubblicano, ha diritto ad una tutela particolare, per poter agire efficacemente senza il timore di continui attacchi giudiziali. E, certo, le monarchie con i relativi privilegi cominciano ad apparire un po’ fuori dal tempo. Però pensiamo a quanti altri casi di contrasti fra Istituzioni e Autorità amministrativa o giudiziale ci sono stati, senza che – anche giustamente – l’organizzazione pubblica sia stata sanzionata. A cominciare dalla Commissione Europea, che più volte ha tentato di sistemare il trasferimento dati verso gli USA ed è stata regolarmente cassata dalla Corte di Giustizia.