venerdì, Aprile 19, 2024
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L’AI per le assunzioni non garantisce obiettività

Quando ci si presenta per un colloquio di lavoro si cerca di dare il meglio ed è inevitabile mettere a nudo la propria personalità, i propri interessi, mettendo a volte da parte la propria privacy. D’altra parte è un interesse reciproco: trovarsi bene in un ambiente di lavoro ed essere apprezzati dagli altri non è solo questione di capacità, ma anche di attitudine, carattere, il che porta a far sì che la stessa persona abbia successo in un ambiente e si trovi in difficoltà in altri. Anche per il valutatore non p facile essere obiettivo e mettere da parte quelle sensibilità personali che, più o meno consapevolmente, influenzano il nostro giudizio. Tatuaggi, fumo, aspetto fisico, modo di porsi, di abbigliarsi possono incidere positivamente su alcuni e negativamente su altri. Ecco allora che un’AI può essere programmata per non farsi influenzare da dati personali diversi da quelli necessari, garantendo maggiore imparzialità Invece, secondo l’Autore, la situazione, anziché migliorare, andrebbe a peggiorare.

La selezione mediante AI non garantisce obiettività

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