Le app sono compatibili col GDPR?
Vuoi installare una funzione torcia, quella che accende e spegne la luce? Bene, devi consentire l’accesso alla rubrica, alla posizione, alla lista degli amici e inserire una spunta tutte le volte che vai in bagno.
E’ una battuta, ma fino ad un certo punto: quasi sempre le app che installiamo chiedono l’accesso a tutta una serie di informazioni, non necessarie per il funzionamento dell’applicazione. Se installo un programma di messaggistica che consente di inviare file, video e immagini, è ragionevole che chieda l’accesso alle relative librerie, ma tropo spesso l’accesso è effettuato anche quando è inutile, almeno per l’utente. Neppure si può agire in modo selettivo, accettando l’accesso in forma parziale: o si accetta tutto o non si installa l’app.
Col GDPR alcune procedure saranno da rivedere, e le app dovranno essere conformi.