Azioni legali in rappresentanza
Con la sentenza dell’11 luglio nella Causa C-757/22 viene risolto un cavillo che avrebbe potuto creare problemi e limitare l’efficacia del GDPR. Ci si chiedeva infatti se determinate violazioni, come l’omessa informativa, rientrassero o meno nell’art. 80 del Regolamento, ovvero se consentissero l’azione legale da parte di associazioni anche in assenza di un mandato espresso da parte della persona offesa. La Corte UE, alla luce del principio di effettività della tutela delle persone, ha ritenuto che le associazioni possono proporre le loro azioni anche senza dover provare un danno concreto, subito in un caso specifico da un interessato definito.
Causa-C-757-22-rappresentanza