martedì, Maggio 14, 2024
Articoli stranieri

Il Regno Unito e i data base riuniti

Passaporti usati per riconoscere i taccheggiatori nei negozi. Detta così può anche sembrare una buona notizia, ma in realtà dietro al progetto della Gran Bretagna di utilizzare i dati raccolti per scopi multipli si nascondono anche grandi insidie. Oltre ai passaporti si potranno usare patenti, dati anagrafici e informazioni varie, da radunare sostanzialmente in un immenso data-base unificato. D’altra parte anche l’Italia, con l’anagrafe nazionale, ha radunato tutti i dati anagrafici dei cittadini e ad essa si andranno ad aggiungere lo stato civile, l’elettorale, ma si potrà aggiungere una costellazione di altri dati: fascicolo sanitario, certificato penale, titoli di studio… Per il cittadino ci saranno vantaggi: Enti pubblici che possono consultare i dati necessari senza dover portare documentazione di difficile reperibilità, esami medici sempre disponibili, anche in caso di emergenza, titoli di studio consultabili da ogni dove. Ma il risvolto, tuttavia, è un controllo continuo, un’impossibilità di mantenere riservata una parte della propria vita. E non si dica che chi non ha nulla da nascondere non ha nulla da temere: era l’approccio della polizia hitleriana e di molti altri dittatori. Senza contare il rischio di un data breach, che renderebbe disponibili i dati non solo all’Autorità preposta.

Passaporti UK utilizzati per prevenire e perseguire furti

Print
Share

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *