Il valore giuridico delle emoticons

Anche se a prima vista può sembrare assurdo, un’emoticon può avere valenza giuridica, come nel caso di un agricoltore canadese che ha sottoscritto un contratto piuttosto oneroso con un semplice pollice su. Ma, pensandoci bene, non è così assurdo: scrivere “accetto”, scrivere il proprio nome per accettazione, significa tracciare dei segni, su carta o altro supporto fisico o digitale, ai quali viene attribuito un significato, con valenza legale. Se ad un pollice su o ad altro segno grafico viene comunemente attribuita la stessa valenza, lo stesso significato, anch’esso può avere valenza legale. Dunque attenzione a come usiamo questi simpatici segnetti: potremmo trovarci ad avere espresso un consenso al trattamento dei dati, in modo involontario, inconsapevole, ma non sempre contestabile (anche se revocabile, a differenza di altri contratti). In Europa, tuttavia, valgono regole diverse rispetto all’altro lato dell’oceano, per cui il Garante ci ricorda che da noi ottenere il riconoscimento del valore giuridico di un pollice alzato sarebbe alquanto più difficile.
Le emoticons entrano nei processi