domenica, Aprile 28, 2024
Sentenze italiane

Anche i privati non possono diffondere dati

Spargere dati a pioggia, come se fossero soldi gettati dalla finestra? Inviare dati a qualcuno, anche se in modo più mirato o circoscritto? Resta un reato, anche se un privato resta escluso dal GDPR. Il Regolamento europeo infatti esclude che la normativa possa applicarsi a trattamenti “effettuati da una persona fisica per l’esercizio di attività a carattere esclusivamente personale o domestico” (art. 2 par. 2 lett. c)). Se dunque abbiamo una lista di amici a cui mandare gli auguri di Natale o teniamo una rubrica sullo smartphone siamo esonerati dagli adempimenti del GDPR. Tuttavia non siamo esonerati dal conservarli con un livello adeguato di protezione, né siamo autorizzati a spargerli liberamente sul WEB o attraverso altre forme di comunicazione. Questo il senso della Sentenza di Cassazione 13102/23, che non presenta certo elementi rivoluzionari, ma ribadisce concetti pur noti, ma largamente ignorati e dimenticati.

2023-07-03-Cassazione-penale-13102-2023

Print
Share

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *