Google analytics viola il GDPR?

Ogni webmaster degno di questo nome usa qualche sistema di analisi per capire se il suo sito viene visitato, quali sono le pagine più richieste e quali quelle guardate più a lungo, cerca di capire da dove provengono i suoi visitatori, dove vanno dopo aver visitato il sito, da quali dispositivi navigano. Insomma, cerca di capire cosa funziona e cosa no, quali sono le esigenze e le aspettative degli utenti, così da migliorare l’offerta e non lavorare inutilmente. Ma tutti questi dati sono anonimi e aggregati oppure nominativi? e, se nominativi, se si può determinare nel dettaglio il singolo utente, che fine fanno? Google analytics, come la maggior parte delle imprese d’Oltreoceano, tende a condividere i dati con le autorità statunitensi, come più volte accertato in tante sentenze e decisioni dei vari Garanti. Stavolta tocca al Garante austriaco porre un freno, ma , come commentato giustamente da Privacy Network su LinkediIn, chi davvero rinuncerà a questo (e ad altri) servizi Google?