martedì, Luglio 16, 2024
Articoli italiani

Intercettare o no?

Anche in queste settimane si anima il dibattito politico riguardo le intercettazioni telefoniche, argomento che ciclicamente ritorna. Però viene spesso affrontato dal punto di vista sbagliato, anche a livello mediatico, dato che il dibattito si incentra sul sì/no, sulla limitazione a reati specifici, sulla discussione se una restrizione sia dovuta a motivi politici. In realtà il punto centrale è un altro: fermo restando che le intercettazioni sono essenziali per perseguire i reati, occorre garantire anzitutto la riservatezza delle indagini in senso assoluto. Non è ammissibile che filtrino agli organi di stampa indiscrezioni e frammenti di conversazione, al di là che siano o meno pertinenti all’indagine. In secondo luogo occorre ancor più garantire la privacy di quanti non c’entrano con l’indagine: se io telefono al commercialista ed il suo telefono è sotto controllo, la mia conversazione deve essere assolutamente riservata e cancellata una volta accertato che non ho nulla a che fare con il presunto reato che ha dato origine all’intercettazione. Analogamente una sua telefonata all’amante, estranea all’indagine. Questo non solo per le conversazioni vocali – peraltro sempre più rare – ma anche in caso di captatori che svolgono raccolte più ampie, come copie di servizi di messaggistica, di foto ecc. Se n’era parlato già anni fa in un convegno a Cagliari.

Le intercettazioni telematiche e la privacy

Gli atti del Convegno di Cagliari

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