martedì, Luglio 16, 2024
Articoli italiani

Guerra e privacy

Avremmo molti pensieri riguardo questa guerra e le sofferenze dei popoli – ucraino in primis, ma anche la gente normale che in Russia sta pagando le scelte dei propri governanti non è né da dimenticare né da condannare – ma noi qui ci occupiamo di privacy. Lasciamo quindi da parte considerazione diverse e concentriamoci su quanto impatta sul trattamento dei dati. Innanzitutto notiamo come gli elenchi, di qualunque natura, possono essere utilizzati impropriamente e che la perdita di dati o il loro utilizzo per scopi diversi da quello per cui sono stati raccolti può avere impatti devastanti. Da ambo le parti gli elenchi degli appartenenti a gruppi etnici, a confessioni religiose, di famiglie che hanno parenti e contatti con la parte avversaria e così via possono essere utilizzati per dare la caccia a persone specifiche. Al di là della propaganda – in questi periodi è difficile capire quanto c’è di vero in una notizia – è già accaduto che liste siano state rese pubbliche. Inoltre pensiamo ai bambini, non solo vittime innocenti del conflitto, ma spesso esposti ad una notorietà mediatica che può avere effetti indesiderati. Magari aiuterà a suscitare emozione e quindi a comporre il conflitto, magari potrà attirare aiuti e consentirà di risolvere una situazione specifica. Però il rischio che fra 30 anni ancora il soggetto venga ricordato per “quello” scatto, per “quella” situazione specifica è alto, per cui il Garante interviene, richiamando ad una maggiore attenzione e tutela nel gestire le immagini dei minori, anche in una situazione di conflitto.

Guerra e volti dei bambini: interviene il Garante

Anonymus pubblica elenchi di soldati russi

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