Cookie wall: l’EDPB non prende posizione netta
Pay or consent, o cookie wall che dir si voglia. E’ una pratica che si è diffusa rapidamente in varie declinazioni, e consiste nello scegliere se essere profilati – e quindi ricevere pubblicità mirata – oppure pagare un prezzo per accedere al servizio. Fin da subito gli esperti si sono divisi, tra chi lo riteneva illegittimo e chi – come Privacy Italiana, ha ritenuto che tutto sommato esplicitare il valore dei dati – che già erano raccolti – tutto sommato non fosse così negativo. Certo è che nessuna norma impone di dare un servizio gratis, che sia un Social, un quotidiano, un qualunque servizio online. Dunque tutto ciò che è realmente gratuito ben venga, ma il resto lo si paga: o con i soldi, oppure con i dati; ora almeno c’è la scelta, anche se pochi aprono il portafoglio. L’EDPB non ha contestato questa posizione in sé, bensì ha puntato il dito sul fatto che per molti utenti non si tratta di una scelta pienamente consapevole, che vi è una sproporzione tra il potere contrattuale della piattaforma e quello dell’utente ed ha suggerito una terza via tra la profilazione dettagliata ed il pagamento, ad esempio con pubblicità non mirata. Però anche questo appare meno efficacie, dato che il successo di Internet è stato in larga parte finanziato proprio dalla pubblicità mirata, che per gli inserzionisti risulta più efficace, a parità di cifra investita, rispetto ai canali più classici. In ogni caso non è stata una chiusura assoluta, bensì una sorta di atto di indirizzo.