giovedì, Maggio 2, 2024
Sentenze europee

Impronte digitali su CIE? Il Regolamento è giusto/sbagliato

Secondo la Corte UE il Regolamento (UE) 2019/1157 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, sul rafforzamento della sicurezza delle carte d’identità dei cittadini dell’Unione e dei titoli di soggiorno rilasciati ai cittadini dell’Unione e ai loro familiari è giusto, ma sbagliato. Cerchiamo di capire meglio: richiesta di giudicare alcune questioni pregiudiziali riguardo il Regolamento in questione, a cominciare dalla legittimità dell’acquisizione delle impronte digitali. La Corte ha ritenuto che il fine di garantire la certezza dell’identità personale, anche con parametri biometrici, faccia ritenere l’acquisizione legittima e proporzionata al fine di sicurezza che si propone di raggiungere. Però ha anche sollevato una questione di lana caprina sull’adozione del Regolamento in sé in quanto, pur legittimo, è stato adottato dal Parlamento europeo e dal Consiglio sulla base dell’articolo 21, paragrafo 2, del Trattato di Funzionamento, relativo al diritto dei cittadini europei di circolare e di soggiornare liberamente negli Stati membri, mentre secondo la Corte la corretta base giuridica sarebbe l’articolo 77, paragrafo 3, dello stesso TFUE, che riguarda lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia e, più precisamente, le politiche relative ai controlli alle frontiere, all’asilo e all’immigrazione. Comunque nessun problema pratico: la Corte ha dato tempo fino alla fine del 2026 per mettere i puntini sulle i, aggiornando opportunamente i termini dell’adozione.

Un commento

2024-03-30-causa-c-6122-domanda-di-pronuncia-pregiudiziale-proposta-c_21320220530it00220022
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