Tutela dei dati anche impegno collettivo
Non avevamo parlato del disastro dell’ASL1 dell’Abruzzo, che ha visto pubblicare sul WEB parecchi GB di dati, anche molto delicati, come i test per l’AIDS, dopo essersi rifiutata di pagare il riscatto. Privacy Italiana preferisce concentrarsi sulle norme e sui comportamenti virtuosi, più che dare la caccia alle sanzioni e agli errori, a meno che da questi non ci sia davvero qualcosa da imparare. Il caso è però grave e per il Garante è stata un’occasione per ricordare che la diffusione del dato non è solo colpa dell’hacker e responsabilità del Titolare, ma è anche un dovere individuale di mantenere la riservatezza: se quei dati pubblicati non venissero scaricati o visualizzati, se l’effetto dell’hackeraggio restasse nullo cesserebbe l’interesse. Il fatto che un dato venga pubblicato in chiaro non autorizza a leggerlo e scaricarlo; soprattutto non autorizza a ri-diffonderlo successivamente, né a scopo di lucro, né per mero divertimento.
Il Garante ricorda che scaricare dati postati illegalmente può costituire reato