lunedì, Novembre 4, 2024
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Illegale usare Google Analytics

Tanto tuonò che piovve! Dopo un gran parlare di Google Analytcs, dopo che un gruppo di attivisti aveva iniziato una campagna attraverso MonitoraPA per invitare alla rimozione, il Garante si pronuncia contro l’uso di questo strumento, non solo in ambito pubblico, ma anche per imprese private. Certo, la decisione è ineccepibile e certo non si può sapere se, anche impostando un settaggio soft, per la mera raccolta di dati statistici, il colosso americano raccolga e trasferisca dati più di dettaglio. Tuttavia restano due dubbi: anzitutto ci si chiede se per una struttura come Google l’uso di Analytics sia l’unica via per raccogliere dati, oppure se l’interesse per un sito possa portare ugualmente ad un monitoraggio. In secondo luogo ci si chiede se tutti gli altri Social siano così sicuri: il Garante vanta sulla sua home page l’utilizzo di LinkedIn, Instagram, YouTube, Telegram, Twitter: siamo proprio sicuri che nessuno di questi strumenti trasferisca qualcosa negli USA, o comunque fuori dall’Europa? Certo, ben vengano tutte le iniziative volte a proteggere i dati europei, tuttavia Internet, come la conosciamo oggi, è un colabrodo che sparge dati in tutto il mondo, peraltro con piena soddisfazione degli utenti, che non devono tirare fuori soldi per servizi favolosi e pagano con i dati. O decidiamo di fare una Europenet, una rete chiusa e limitata all’Europa, sul modello della Corea del Nord, oppure, più che puntare a singoli strumenti, occorrerebbe espandere i principi del GDPR a livello mondiale. Negli USA qualche passo è stato fatto, non resta che sperare che si concretizzi, perché è più un problema politico tra USA ed Europa.

Il Garante su Google Analytics

Una della pagine Social del Garante

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