GDPR e COVID: non è andata male!
Anche se il GDPR, in considerazione della sua portata, è una norma relativamente giovane, si è trovato a dover affrontare uno stress test pesante, ovvero quello di una pandemia senza precedenti. Le problematiche sono state infinite, ma relativamente al trattamento dei dati il GDPR, nel complesso, ha retto bene, consentendo di bilanciare le straordinarie esigenze di controllo dei contatti e della mobilità delle persone, per evitare la diffusione del virus (o almeno provarci) ed il mantenimento del principio di proporzionalità. Quello che è mancato, a volte, è stato un tempestivo supporto da parte del Legislatore: da una parte c’è stata una produzione normativa che ha reso impossibile leggere alla velocità con la quale i decreti venivano sfornati, dall’altra ha mancato di fare arrivare quelle norme necessarie a chiarire questioni quali la possibilità di tracciamento o il passaporto vaccinale.