Smart object e responsabilità
Le nostre case – oltre che le nostre città – diventeranno inevitabilmente sempre più smart, capiranno se abbiamo freddo o caldo e si regoleranno di conseguenza, sapranno che quel giorno torneremo più tardi perché abbiamo in agenda un appuntamento dal dentista, ci ricorderanno di comprare il latte o ci suggeriranno il vino che piace al nostro ospite. Ma a che prezzo? E soprattutto che sarà responsabile degli abusi? Interessante quindi, anche se un po’ fuori dalla nostra abituale sfera di interesse, questa sentenza americana, che ha affrontato il caso di un dipendente di una ditta di domotica che aveva impostato delle backdoor per accedere abusivamente al sistema e vedere cosa avveniva nelle case. Una ragione in più perché questi oggetti siano realmente progettati per essere sicuri by default e by design.