E’ ora di regolare il tracciamento
Per progettare la linea 2 della metro di Torino sono stati tracciati telefoni cellulari: spostandosi tra le varie celle hanno dato un quadro veritiero dei reali spostamenti delle persone, molto più immediato e realistico di quanto si sarebbe potuto fare con un sondaggio a campione. Dati anonimi e aggregati, certo, anche se, nelle ore notturne, meno anonimi di quanto si possa pensare. Ma sicuramente un utilizzo lecito e di interesse pubblico. Tuttavia il tracciamento dei telefoni cellulari sta diventando sempre più diffuso e specializzato. Certo, si potrebbero scovare lavoratori in nero, infedeltà coniugali, lavoratori che si fanno i fatti propri, residenze fasulle a fini fiscali. Ma è legittimo che il cellulare diventi una sorta di braccialetto elettronico? Fino a che punto si può sacrificare la libertà individuale in nome di un interesse collettivo? Sarebbe opportuno stabilire dei confini chiari, invalicabili e noti a tutti.