Reddito di cittadinanza e privacy
Se il principio di aiutare i soggetti più deboli è certamente lodevole, il modo di aiutarli concretamente è più opinabile. Ma soprattutto la difficoltà è quella di verificare che chi percepisce un contributo dallo Stato – qualunque sia la forma ed il nome scelti – sia effettivamente in stato di bisogno ed utilizzi il denaro per i beni essenziali e per le esigenze della famiglia, piuttosto che sperperarlo in una sala giochi o per acquistare dell’alcool. Nel contempo, non è neppure ragionevole che la gente venga controllata in ogni istante. Al Garante l’arduo compito di verificare i decreti attuativi per il reddito di cittadinanza, in modo da conciliare le varie esigenze.