Propaganda elettorale e privacy
Che la propaganda elettorale cerchi di raggiungere quanti più elettori possibile è questione risaputa e normalmente accettata. Che pertanto vi sia una caccia agli indirizzi degli elettori non è una sorpresa, come peraltro non è insolito che vi siano distribuzioni a tappeto di volantini vari, il che non richiede neppure un indirizzario è sufficiente raggiungere le buche delle lettere. Tuttavia, come Cambridge Analytica ha insegnato, i metodi sono sempre più raffinati, per cui una campagna elettorale accurata non punta tanto alla comunicazione di massa di un messaggio standard, bensì tenta di personalizzare la comunicazione in base alle idee dell’elettore, adattando il messaggio alle aspettative ed al livello culturale, in modo da influenzare quanto più possibile il voto. Il Garante fissa alcuni paletti, nel tentativo di regolamentare i metodi di propaganda.