venerdì, Aprile 19, 2024
Articoli italiani

Siamo disposti a pagarci la privacy?

Troppo spesso accusiamo i big player del WEB, ma d’altra parte usufruiamo di tanti servizi “gratuiti”, che in realtà paghiamo attraverso i dati personali. Secondo un diffuso aforisma. “se non paghi sei tu il prodotto”. Ricerche sul WEB, social network, telefonate VoIP, app per gestire piani terapeutici, appuntamenti, previsioni del tempo, notizie… Tutti servizi utilissimi, essenziali, che però costano molti soldi per lo sviluppo, l’implementazione ed il mantenimento. Dunque non possiamo biasimare privati e Società che cercano un ritorno economico, per cui saremmo disposti a pagare questi servizi, in modo da evitare profilazione e pubblicità? Quanto saremmo disposti a sborsare? Quanto ci costerebbe ogni anno? Poco, secondo molti sondaggi: pare che gli italiani siano in teoria preoccupati per la privacy, ma, nella pratica, preferiscono scegliere la via più facile e gratuita piuttosto che tutelare i propri dati.

Pagare per avere più privacy?

Gli italiani preoccupati per la privacy, finchè non devono fare sforzi

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