Il Garante sui trattamenti medici
Da un lato i dati sanitari sono particolarmente sensibili, dunque devono essere trattati con particolare attenzione e cautela, dall’altro – oltre a situazioni di emergenza che portano a rendere il problema dei dati secondario rispetto all’urgenza della cura – bisogna tenere conto che il medico è un libero professionista, che ha molto da fare e non può né dedicarsi totalmente alla privacy né pagare un esperto che la gestisca al suo posto. Si tratta dunque di conciliare le esigenze di cura con le esigenze di riservatezza, ed il Garante si è espresso, spieganto che, entro certi limiti, il medico può trattare dati senza consenso, mentre il consenso del paziente è necessario in altre situazioni.