Credito e privacy – attendiamo le regole deontologiche
Da lato c’è il legittimo interesse di banche e agenzie di credito a conoscere la solvibilità di un creditore, dall’altro c’è il legittimo diritto alla privacy da parte di chiede un prestito. Erogare denaro ad un cattivo pagatore non conviene a nessuno, tranne che all’interessato, dato che i creditori si trovano delle perdite e dei costi di gestione più alti, mentre i debitori onesti vengono inevitabilmente gravati da tassi di interesse più elevato. Si tratta dunque di consentire a chi eroga di individuare i cattivi pagatori, senza che questi vengano esposti ad una gogna mediatica. Con la normativa precedente vi erano codici specifici, ora, con il GDPR ed il Decreto 101, occorre che vengano emanate le regole deontologiche.
Credito: aspettiamo le regole deontologiche