Al via le prime proteste per il consenso
In effetti sembra che molte Società abbiano un tantino “travisato” il senso del nuovo Regolamento: molti consenso prevedono come fine “il trattamento per l’erogazione del servizio e l’invio di messaggi pubblicitari”. Ovvero “prendere o lasciare” se vuoi il servizio (che paghi) prendi anche la pubblicità. Oppure informative che spiegano che i dati potranno essere inviate a clienti, fornitori consulenti dentro e fuori dall’Europa, con un’indicazione talmente generica da non consentire di sapere dove effettivamente verrano inviati i nostri dati.
Sono iniziate dunque le segnalazioni alle varie Autorità. Che le aziende ci provino ci può stare, che all’inizio occorrano aggiustamenti pure, ma speriamo che venga posto un freno a queste pessime abitudini, che di fatto vanificano l’implementazione del GDPR.