Privacy e intercettazione: come scontentare tutti
Le nuove norme relative alle intercettazioni, al fine di tutelare sia le indagini che la privacy sono in vigore, ma sono più i commenti negativi che quelli positivi. Che ci fosse la necessità di disciplinare la materia è innegabile: troppe volte le intercettazioni – necessarie e spesso indispensabili ai fini di giustizia – non solo sono state utilizzate troppo disinvoltamente, ma sono anche state divulgate informazioni che nulla avevano a che vedere con ‘indagine. immaginiamo che una persona sotto controllo per sospetto spaccio di stupefacenti riceva la telefonata di un amico che gli confida di tradire la moglie. Questi non è sottoposto ad indagine, non ha fatto nulla di perseguibile dalla legge, non c’è quindi ragione di conservare e soprattutto divulgare la conversazione.
Ragionevole dunque il principio stabilito dalla legge, meno facile l’applicazione. Poichè un magistrato non può ascoltare migliaia di ore di conversazione sarà chi ascolta direttamente a selezionare il materiale. Gli avvocati sostengono che non ricevere parte del materiale potrebbe compromettere la qualità della difesa, i giornalisti vorrebbero avere accesso a notizie non rilevanti dal punto di vista penale ma ghiotte per promuovere la vendita dei giornali, così come alcuni politici sostengono che notizie non penalmente rilevanti potrebbero avere valenza politica.
Però il diritto alla segretezza della corrispondenza – sicuramente da estendersi anche alle comunicazioni telefoniche e telematiche – è garantito dalla Costituzione.