domenica, Aprile 28, 2024
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Ma Meta può farsi pagare la protezione dei dati?

Non è possibile essere sempre d’accordo al 100% con qualcuno, dunque, pur se il Prof Ziccardi resta un nostro mito e un punto di riferimento, stavolta non possiamo concordare completamente con questa posizione, per quanto espressa in forma dubitativa, dato che saranno le Autorità Garanti a doversi pronunciare in modo definitivo. Facebook & C devono la loro popolarità (anche) al fatto di essere “gratuiti”. Le virgolette sono doverose, dato che nessuna Società potrebbe espandersi e prosperare regalando il prodotto, senza alcuna fonte di reddito. Il costo dello sviluppo e delle infrastrutture è dunque pagato dalla pubblicità, tanto più pregiata quanto più correttamente mirata. Le informazioni che abbiamo sinora dato gratuitamente e volontariamente su di noi sono servite per profilare i nostri gusti ed interessi e non offrire quindi un regolabarba a una donna o una bottiglia di vino a un astemio. Ora cambia qualcosa? Meta ha offerto una possibilità in più: pagare un abbonamento mensile per evitare questa profilazione. Per chi non paga, cambia qualcosa? Assolutamente no: tutto prosegue come prima. Chi paga non riceverà più pubblicità? Figuriamoci! Forse ne riceverà di meno; in ogni caso sarà più generica e meno personalizzata. Facebook smetterà di profilarci? No, in quanto per le funzioni del Social la profilazione interna resterà comunque, per proporci gruppi dove si parla di bici se siamo appassionati di ciclismo e profili di filatelici se collezioniamo francobolli. Ci sono profili di non conformità in questo? In linea generale non vediamo come una possibilità di scelta in più possa impattare negativamente. I dati hanno un valore, lo avevano prima e lo avranno in futuro, il fatto che ora sia esplicitato può essere un modo per attirare l’attenzione, non un comportamento da biasimare. Perché il Social sia davvero gratuito e quindi né profili né chieda dei soldi occorrerebbe un mecenate che, senza alcun ritorno, regali qualche miliardo all’anno. Perché se i costi venissero coperti dagli Stati alla fine pagheremmo comunque, sotto forma di imposte.

Il prof Ziccardi commenta le mosse di Meta

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