Ancora sui captatori gestiti dallo Stato
Per quanto possano essere invasivi e per quanto sarebbe auspicabile dimenticarseli, i trojan di Stato, i captatori che vengono installati sui dispositivi per prenderne il controllo – a monte di cifrature e protezioni – sono spesso l’unico modo per tracciare e documentare con efficacia probatoria svariati reati, anche gravi e pericolosi per la società, come il terrorismo, il traffico d’armi e tanti altri. Tuttavia, come sempre, occorre equilibrio, anche perché se un giudice ha elementi per sospettare che in casa mia sia nascosto un coltello utilizzato per un omicidio può ordinare una perquisizione per cercarlo, ma non mi vengono portate via le foto di famiglia, l’album di matrimonio e la collezione di CD musicali. Il captatore, invece, per sua natura cattura tutto, poi la selezione verrà effettuata a posteriori, divenendo così molto più invasivo. Questo articolo fa il punto della situazione, anche alla luce delle novità introdotte dalla cosiddetta Riforma Cartabia.