sabato, Novembre 2, 2024
Sentenze italiane

Algoritmi e PA

Gli algoritmi pervadono le nostre vite e possono influenzarle anche se non ne siamo consapevoli. Possono anche essere di aiuto nel guidare le scelte, ma non portare a decisioni rilevanti senza la supervisione umana, che confermi o respinga la proposta algoritmica. Certo, tra il dire e il fare c’è in mezzo la pratica: se per un appalto si presentano 100 ditte o per un posto si presentano 100 candidati l’algoritmo farà una prima scrematura e un intervento umano verificherà che chi arriva al primo posto abbia davvero i requisiti, o al massimo farà il confronto con il secondo. Se però il migliore è finito al 100° posto per un problema del software è piuttosto improbabile che possa essere ripescata, anche perché se si dovesse operare un controllo al 100% tanto varrebbe non usare l’algoritmo. Comunque, se già il GDPR prevede che nessuna persona possa essere soggetto a decisioni giuridicamente impattanti senza supervisione umana, c’è sempre chi se ne dimentica e devono intervenire i giudici a ricordarlo. Oppure il Garante, che sta indagando su un sistema algoritmico per assegnare le priorità delle prestazioni sanitarie.

La decisione algoritmica deve essere confermata da un umano

Il Garante indaga sull’algoritimo di una Regione in ambito sanitario

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