mercoledì, Aprile 24, 2024
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Quando si lavora in monopolio…

Da un lato è vero che l’informatica consente un livello di democratizzazione mai visto nella storia, perché il dominio mariorossi.com ha la stessa visibilità del sito della NASA o della Casa Bianca, ma nei fatti è facile che si vengano a creare situazioni di monopolio, o quasi. Se un sito per prenotare gli alberghi emerge sugli altri, chiunque abbia un albergo comincia ad iscriversi su quel sito, per massimizzare la visibilità, e chiunque ricerchi un albergo comincia da lì, per avere la massima offerta, in un circolo infinito che uccide tutti gli altri siti. Lo stesso per certe applicazioni: un servizio, una libreria, un data base funziona meglio di altri – oppure ha semplicemente più fortuna – e diventa uno standard mondiale. Ma se un servizio diventa planetario, può raccogliere dati in modo fraudolento e piuttosto diffuso, come sembrerebbe essere successo con Oracle, che sembra avere creato una scheda personale per circa 5 miliardi di persone, ovvero più della metà della popolazione mondiale, senza alcun consenso o informativa. In Europa la causa sarebbe più facile. In USA, senza una normativa equivalente al GDPR, la contestazione si presenta piuttosto complessa. Ci si chiede per quale motivo, posto che sicuramente almeno un cittadino europeo sarà incluso nell’elenco, perché non si sia trovato il modo di intentare la causa in Europa, dove la ditta in questione avrà sicuramente una filiale o dove comunque deve avere nominato un rappresentante.

La Class action depositata in California

Il comunicato stampa del Cosiglio delle Libertà Civili dell’Irlanda

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