Verso una privacy mondiale?

Certamente maggiore è l’uniformità, meglio è per la gestione dei commerci e degli scambi. Anche se le notizie di cronaca recenti hanno messo un po’ in dubbio l’idea di un interscambio continuo, che garantisca pace e prosperità, la globalizzazione è un fatto, che ha come conseguenza la possibilità di uno scambio globalizzato di dati. Ecco allora che diverse Nazioni spingono per una gestione internazionale della privacy, mentre Europa e Stati Uniti ritentano un accordo, dopo il fallimento del Privacy Shield. Però, non per essere pessimisti, ma fino a quando gli Stati Uniti non rivedranno profondamente il loro approccio alla gestione dei dati e finché l’accesso ai dati privati da parte delle Agenzie pubbliche sarà più simile al modello cinese che a quello europeo, sarà piuttosto difficile trovare un punto di equilibrio conforme al GDPR.