Banca dati sulle disposizioni anticipate di trattamento
Come attuata fino ad oggi la legge sulle disposizioni anticipate di trattamento (DAT) era in larga parte inutile: le disposizioni erano conservate nelle casseforti dei Comuni di residenza ed al di fuori degli orari d’ufficio era impossibile accedervi, a meno che l’interessato non la portasse con se e venisse ritrovata in corso di intervento sanitario. Il problema di non essere in grado di manifestare la propria volontà può essere fonte di angoscia per tutti, per cui è giusto che, almeno in termini generali, si possa esprimere il proprio volere quando si è pienamente consapevoli e non quando si è confusi dalla malattia, se non incapaci del tutto. Vi è ora una banca dati centralizzata, sul modello di quella per la volontà della donazione organi, che verrà alimentata con tutte le DAT raccolte e aggiornata con quelle che perverranno in futuro, ovviamente garantita in termini di privacy, anche in considerazione del fatto che molte disposizioni nascono da convinzioni religiose.