sabato, Luglio 27, 2024
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Il caos digitale dal punto di vista privacy

Chi ha perso un volo, chi ha avuto problemi con gli esami medici, chi semplicemente è stato alla finestra a monitorare il proprio sistema sperando che non venisse coinvolto nel caos mondiale che venerdì scorso ha rappresentato uno dei peggiori incidenti informatici di sempre. Oltretutto non si trattava di sistemi obsoleti o mal manutenuti: il problema si è verificato proprio nella combinazione del più recente sistema operativo con uno dei sistemi di protezione migliore del mondo. Al di là delle considerazioni sulla fragilità del mondo tecnologico e su alcune procedure precauzionali che potrebbero essere adottate per evitare un impatto così devastante, la questione ha un impatto anche in termini di trattamento dei dati. Anche se il problema non ha comportato la perdita dei dati o la loro diffusione incontrollata, il GDPR prevede anche la disponibilità del dato stesso ed è quindi evidente che un blocco così vasto e prolungato costituisca un data breach, sul quale il Garante ha deciso di indagare. Certo, è difficile individuare responsabilità specifiche nelle aziende vittime, dato che hanno sistemi molto avanzati ed hanno seguito procedure di aggiornamento consolidate; vedremo quali saranno le conclusioni.

Il Garante si attiva per il caos informatico mondiale

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